Parrocchia S. Gerolamo Emiliani di Milano - Blog

Il Blog "Insieme per..." vuole proporre spunti di riflessione e di condivisione per costruire insieme e fare crescere la comunità della parrocchia di San Gerolamo Emiliani di Milano, contribuendo alla diffusione del messaggio evangelico.

mercoledì 12 aprile 2017

1239 - ESSERE CHIESA DEL GIOVEDI' SANTO

Con la celebrazione di questa Messa vespertina, che rievoca e rende presente l'ultima Cena di Gesù con i discepoli prima della sua passione, entriamo nel cuore dell'Anno liturgico, che è il grande Triduo pasquale.
Noi siamo perciò riuniti per fare memoria di quella prima Eucaristia celebrata da Gesù, per rendere presente questa stupenda realtà come memoria e insieme attualizzazione, come ricordo del passato e insieme presenza, come speranza e profezia per il futuro.
La sera del Giovedì santo è infatti il momento in cui Gesù, con i segni del pane spezzato e del vino versato, anticipa il sacrificio cruento della croce, avvenuto una volta per tutte sul Calvario, perché il suo corpo eucaristico e il suo sangue eucaristico restassero ad assicurarci la sua presenza lungo i secoli della storia. Egli stabilisce così in modo concreto la permanenza visibile e misteriosa della sua morte in croce per noi, del suo supremo amore per l'umanità, del suo venire al di dentro di noi per salvarci e santificarci.
E nell'Eucaristia sono racchiusi tutti gli eventi successivi alla Cena - dall'agonia alla passione, crocifissione, morte di Gesù, alla notte gelida del sepolcro e al mattino radioso della risurrezione.
Gesù riassume fedelmente, nel suo gesto inaudito e umanamente incomprensibile, tutto quanto il Padre gli ha chiesto di fare per la salvezza del mondo, la sua incondizionata dedizione che non si blocca davanti al tradimento di Giuda, ai nostri tradimenti, al rinnegamento di Pietro, alle nostre incoerenze. Il suo cuore, che sulla croce verrà squarciato, si apre già nella Cena per riversare lo Spirito sulla Chiesa e sul mondo.
Questo Spirito viene effuso su di noi, che stiamo per iniziare il Triduo pasquale con la tristezza nel cuore per l'inasprirsi dei conflitti e degli atti terroristici, che in Medio Oriente non hanno risparmiato neppure il giorno più sacro ai nostri fratelli ebrei, spargendo nuovo sangue innocente.
Come affermava Giovanni Paolo II nel suo messaggio per la pace di quest'anno: "Il terrorismo si fonda sul disprezzo per la vita dell'uomo. Proprio per questo esso non dà solo origine a crimini intollerabili, ma costituisce esso stesso, in quanto ricorso al terrore come strategia politica ed economica, un crimine contro l'umanità".
O Gesù, ancora una volta ci mettiamo davanti a te con dolore e tristezza per tante sofferenze di nostri fratelli e invochiamo con angoscia la cessazione di simili atti di violenza nel nostro paese e in ogni altro. Viviamo la preghiera di questi giorni anche come suffragio per i morti, conforto per i sopravvissuti, intercessione per quella pace che viene dalla potenza della tua risurrezione.
O Gesù, noi siamo davanti a te con stupore e tremore, riconoscendo che col tuo gesto eucaristico poni la tua vita nelle nostre mani per confermarci la tua misericordia, per ricordarci che nell'Eucaristia ogni promessa di Dio si compie, la violenza può essere vinta e Tu stesso diventi nostra vita e nostra pace.
(Carlo Maria Martini, Omelia per il Giovedì santo 2002)