Parrocchia S. Gerolamo Emiliani di Milano - Blog

Il Blog "Insieme per..." vuole proporre spunti di riflessione e di condivisione per costruire insieme e fare crescere la comunità della parrocchia di San Gerolamo Emiliani di Milano, contribuendo alla diffusione del messaggio evangelico.

venerdì 12 agosto 2016

1199 - UNA DONNA VESTITA DI SOLE

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo Ap 11,19A;12,1-6A.10AB
Si aprì il tempio di Dio che è nel cielo e apparve nel tempio l’arca della sua alleanza. Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle. Era incinta, e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna, che stava per partorire, in modo da divorare il bambino appena lo avesse partorito. Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e suo figlio fu rapito verso Dio e verso il suo trono. La donna invece fuggì nel deserto, dove Dio le aveva preparato un rifugio. Allora udii una voce potente nel cielo che diceva: «Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo».

Il brano liturgico appartiene all’ultimo libro della Bibbia scritta, l’Apocalisse, databile fine del sec. I. Il brano comprende elementi disparati, non bene armonizzati, per descrivere la visione di una donna in lotta con un drago che combatte contro di lei e contro la sua discendenza.
La donna splendente (descritta con le immagini tradizionali di sole, luna e stelle) è simbolo del popolo di Dio, Israele, da cui proviene Gesù secondo la carne, ma anche della Chiesa che di Gesù è il corpo.
Il bimbo maschio, partorito dalla donna e salvato da Dio, è il Messia nella sua duplice consistenza: come Gesù di Nàzaret, figlio della donna, e come Cristo, principio della sua discendenza, cioè della Chiesa che forma il suo corpo mistico.
La tradizione cristiana ha sempre applicato questo testo a Maria, a cominciare da Sant’Agostino, passando per San Bernardo, i quali hanno visto nella donna dell’Apocalisse la figura di Maria.
Secondo l’artista che ne dipinse il bozzetto, approvato il 25 ottobre 1955, il francese Arsène Heitz, Ap 12,1 del testo di oggi è alla base della bandiera europea che su fondo blu, ha una corona di 12 stelle gialle, altamente simbolica e potentemente evocativa, come simbolo di unità, solidarietà e armonia nella diversità.
Paolo Farinella, prete