Parrocchia S. Gerolamo Emiliani di Milano - Blog

Il Blog "Insieme per..." vuole proporre spunti di riflessione e di condivisione per costruire insieme e fare crescere la comunità della parrocchia di San Gerolamo Emiliani di Milano, contribuendo alla diffusione del messaggio evangelico.

mercoledì 1 aprile 2015

1064 - LO SGUARDO DI GESU' - 2

Lo sguardo di Gesù su Pietro - Santuario dedicato a San Giovanni Paolo II a Cracovia
Abbiamo contemplato un Pietro che piange amaramente. Secondo la tradizione le lacrime di Pietro da allora in poi hanno proseguito a scorrere continuamente, al punto che nella sua anzianità si erano formati addirittura dei solchi sulle sue guance. Questi segni indelebili, divenuti criteri per conoscere iconicamente la figura di Pietro, fanno del primo degli apostoli il simbolo del credente che vive nella gioia serena di sentirsi comunque perdonato.
La sua gioia intensa, e tuttavia misurata, è infatti una gioia abitata dalla riconoscenza di chi sa di aver certamente peccato, ma sa anche di essere stato definitivamente perdonato. Da qui il suo atteggiamento molto delicato, molto rispettoso, molto attento nel rapporto con il suo Signore. Il credente vive infatti sempre nella memoria della propria realtà creaturale e peccatrice, accompagnata comunque dalla gioia di essere sotto lo sguardo bene-volente di lui, del suo Signore.
Questa gioia abitata dalla riconoscenza è anche una gioia che impedisce ogni tipo di depressione, perché lo sguardo del Signore è sguardo di perdono, di vita, di ricominciamento, proprio di chi sa fare continuamente nuove tutte le cose. «La gloria di Dio è l’uomo vivente» – diceva sant’Ireneo. E infatti non c’è niente che renda più felice Dio che poter accogliere l’uomo nelle proprie mani, proprio come farebbe una mamma col suo bambino: stringendolo al cuore, qualunque possa essere stata la forma della sua debolezza. Una simile certezza permette perciò all’uomo credente, pur gravemente peccatore, di affidarsi al perdono di Dio, a differenza del non credente che tenta di liberarsi del peso della propria colpa, ignorandola, o cercando di trasformarla addirittura in virtù, non riuscendo a sopportarne il peso.
Innocenzo Gargano, Lectio divina sui Vangeli della passione, EDB.