Parrocchia S. Gerolamo Emiliani di Milano - Blog

Il Blog "Insieme per..." vuole proporre spunti di riflessione e di condivisione per costruire insieme e fare crescere la comunità della parrocchia di San Gerolamo Emiliani di Milano, contribuendo alla diffusione del messaggio evangelico.

venerdì 27 febbraio 2015

1047 - II DOMENICA DI QUARESIMA

Per seguire la ricchezza dei brani evangelici delle domeniche di Quaresima della liturgia ambrosiana, seguiremo un metodo che ci aiuti a fare sintesi di testi così ricchi e articolati. Il percorso quaresimale che ci viene suggerito ci accompagna alla riscoperta del Battesimo; sarà questo il filo rosso che guiderà le riflessioni e ogni domenica sceglieremo il simbolo battesimale che il Vangelo ci suggerisce. Oggi (Gv.4,5-52) vogliamo seguire il percorso dell’acqua. Possiamo vedere cinque passaggi dell’acqua.
Primo, l’acqua nel pozzo: «Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua». La situazione è quella dell’impotenza: il pozzo è profondo e l’acqua non è a portata di mano. Così si trova l’uomo che cerca la salvezza piena e non è in grado di trovarla. Secondo, l’acqua dal secchio: «Gli dice la donna: “Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva?».
La domanda della Samaritana è l’inizio del cammino di fede. Prende sul serio le parole di Gesù che le promette acqua, ma non capisce ancora quale acqua sia. Il suo orizzonte è racchiuso nel bisogno quotidiano (il secchio pesante). Per quest’acqua serve un secchio: cioè uno sforzo e una tecnica umana.
Terzo, l’acqua del cuore: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno». Gesù prende per mano la donna e suscita in lei un desiderio nuovo e più grande, lasciando balenare ai suoi occhi la promessa di un’acqua misteriosa che non disseta lo stomaco ma che guarisce il cuore.
Quarto, l’acqua che diventa sorgente: «L’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente che zampilla per la vita eterna». Gesù precisa la sua promessa: il genere di acqua che lui dona trasforma il ricevente in una fontana. Il capovolgimento di significati è improvviso e radicale: Gesù sta parlando della forza trasformante della fede. C’è un tipo di acqua diversa dall’acqua che serve per vivere e che ogni giorno si esaurisce. Che sarà mai quest’acqua misteriosa? La donna non capisce ancora.
Quinto, l’acqua che purifica: «Va a chiamare tuo marito e torna qui». L’acqua donata da Gesù cambia la vita donando la gioia del perdono che purifica dal male. Ora la donna capisce di quale acqua sta parlando Gesù: le offre il perdono dei suoi peccati e per lei si apre l’abbraccio del Padre e una nuova intimità con Lui: «Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità».Nel percorso dell’acqua c’è un passaggio decisivo: quando Gesù legge il simbolismo dell’acqua e annuncia la vita eterna sta parlando dell’acqua del nostro Battesimo. Essa zampilla dal cuore del credente in ogni momento; essa è Grazia che toglie il peccato, salva la vita e la rende eterna: tutto questo è opera dello Spirito Santo che, nel Battesimo, ci ha consacrati e resi santi per sempre.
don Luigi Galli