Parrocchia S. Gerolamo Emiliani di Milano - Blog

Il Blog "Insieme per..." vuole proporre spunti di riflessione e di condivisione per costruire insieme e fare crescere la comunità della parrocchia di San Gerolamo Emiliani di Milano, contribuendo alla diffusione del messaggio evangelico.

sabato 19 aprile 2014

923 - IL GIARDINO NUOVO

«Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino vi era un sepolcro nuovo, in cui nessuno era stato ancora deposto. Là deposero Gesù» (Giovanni, 19, 41-42).

Quel giardino in cui si trova la tomba, dove viene sepolto Gesù, ricorda un altro giardino: quello dell’Eden. Un giardino che a causa della disobbedienza perse la sua bellezza e divenne desolazione, luogo di morte e non più di vita.
I rami selvatici che ci impediscono di respirare la volontà di Dio, come l’attaccamento al denaro, alla superbia, allo spreco della vita, vanno tagliati e innestati ora al legno della Croce.
È questo il nuovo giardino: la croce impiantata nella terra!
Da lassù, Gesù potrà ormai riportare tutto alla vita. Una volta ritornato dagli abissi infernali, dove Satana ha rinchiuso un gran numero di anime, avrà inizio il rinnovamento di tutte le cose.
Quel sepolcro rappresenta la fine dell’uomo vecchio.
E come per Gesù, anche per noi Dio non ha permesso che i suoi figli fossero castigati dalla morte definitiva. 
Nella morte di Cristo decadono tutti i troni del male, basati sull’avidità e la durezza del cuore.
La morte ci disarma, ci fa capire che siamo esposti a un’esistenza terrena che ha un termine.
Ma è davanti a quel corpo di Gesù, deposto nel sepolcro, che prendiamo coscienza di chi siamo. Creature che, per non morire, hanno bisogno del loro Creatore.
Il silenzio che avvolge quel giardino ci permette di ascoltare il sussurro di una brezza leggera: «Io sono il Vivente e sono con voi» (cfr. Esodo, 3, 14).
Il velo del tempio è squarciato. Finalmente vediamo il volto del nostro Signore.
E conosciamo in pienezza il suo nome: misericordia e fedeltà, per non restare mai confusi, nemmeno davanti alla morte, perché il Figlio di Dio fu libero in mezzo ai morti (cfr. Salmi, 88, 6).
(Meditazione di Mons. Bregantini, XIV stazione alla Via Crucis del Colosseo, 18 aprile 2014)