Parrocchia S. Gerolamo Emiliani di Milano - Blog

Il Blog "Insieme per..." vuole proporre spunti di riflessione e di condivisione per costruire insieme e fare crescere la comunità della parrocchia di San Gerolamo Emiliani di Milano, contribuendo alla diffusione del messaggio evangelico.

martedì 29 ottobre 2013

857 - APOSTOLATO DELLA PREGHIERA - NOVEMBRE 2013

Generale: Perché i sacerdoti che sperimentano difficoltà siano confortati nelle loro sofferenze, sostenuti nei loro dubbi e confermati nella loro fedeltà.

Missionaria: Perché le Chiese dell’America Latina, come frutto della missione continentale, mandino missionari ad altre Chiese.

856 - INTERPRETARE I SEGNI DEI TEMPI

Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla Vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore. La loro comunità, infatti, è composta di uomini i quali, riuniti insieme nel Cristo, sono guidati dallo Spirito Santo nel loro pellegrinaggio verso il regno del Padre, ed hanno ricevuto un messaggio di salvezza da proporre a tutti. Perciò si sente realmente e intimamente solidale con il genere umano e con la sua storia... Per questo il Concilio Vaticano II, avendo penetrato più a fondo il mistero della Chiesa, non esita ora a rivolgere la sua parola non più ai soli figli della Chiesa e a tutti coloro che invocano il nome di Cristo, ma a tutti gli uomini.…
Per svolgere questo compito, è dovere permanente della Chiesa di scrutare i segni dei tempi e di interpretarli alla luce del Vangelo, così che, in modo adatto a ciascuna generazione, possa rispondere ai perenni interrogativi degli uomini sul senso della vita presente e futura... Bisogna infatti conoscere e comprendere il mondo in cui viviamo, le sue attese, le sue aspirazioni e il suo carattere spesso drammatico... Immersi in così contrastanti condizioni, moltissimi nostri contemporanei non sono in grado di identificare realmente i valori perenni e di armonizzarli dovutamente con le scoperte recenti. Per questo sentono il peso della inquietudine, tormentati tra la speranza e l'angoscia, mentre si interrogano sull'attuale andamento del mondo. Questo sfida l'uomo, anzi lo costringe a darsi una risposta.…
La Chiesa crede che Cristo, per tutti morto e risorto, dà sempre all'uomo, mediante il suo Spirito, luce e forza per rispondere alla sua altissima vocazione.… Essa crede anche di trovare nel suo Signore e Maestro la chiave, il centro e il fine di tutta la storia umana. Concilio Vaticano II, Gaudium et Spes 1-2,4,10

855 - ESSERE LIEVITO

C’è nulla di peggio di un cristiano che non si cura della salvezza degli altri? Non puoi qui tirar fuori la povertà; infatti quella donnetta che mise le due monetine ti accuserà (Mc 12,48). Anche Pietro diceva al paralitico: Non ho né argento né oro (At 3,6). Così Paolo era talmente povero da patire spesso la fame e mancare del cibo necessario. Non puoi mettere avanti la tua umile condizione; gli apostoli infatti erano umili e di basse origini. Non puoi addurre il pretesto dell’ignoranza; anche loro erano illetterati. Fossi schiavo o fuggiasco, puoi sempre fare ciò che dipende da te. Così era la situazione di Onesimo di cui Paolo fa l’elogio (Fil; Col 4,9). Non puoi obiettare che sei debole; così era anche Timoteo. Chiunque può essere utile al prossimo, se vuole compiere la sua parte.
Non vedete gli alberi delle foreste, come sono rigogliosi, come sono belli, sviluppati, snelli e alti? Ma se avessimo un orto vorremmo avere melograni e olivi fecondi piuttosto che quelli sterili... Così sono coloro che vedono soltanto i propri interessi...
Se il lievito mescolato alla farina non porterà tutto a fermentazione, è davvero lievito? E che dire di un profumo che non investa quanti si accostano? Lo si chiamerà ancora profumo? E non dire che è impossibile influenzare gli altri al bene, perché, se sei cristiano, è impossibile che qualcosa non si trasmetta; fa parte della natura stessa del cristiano... Dire che un cristiano non può essere utile al prossimo è come negare al sole la possibilità di illuminare e riscaldare.
San Giovanni Crisostomo (ca 345-407), sacerdote ad Antiochia poi vescovo di Costantinopoli, dottore della Chiesa
Omelie sugli Atti degli Apostoli, 20

domenica 13 ottobre 2013

854 - TU SEI LA NOSTRA PACE


Signore Gesù, Tu hai detto: Vi lascio la mia
pace, ve la do in modo diverso da come la dà il mondo.
Hai anche detto che dove alcuni sono
uniti nel Tuo nome, Tu sarai certamente conloro.

Tu sei dunque qui in mezzo a noi.
Aiutaci a vivere insieme con Te, nello scorrere dei giorni:
con Te che sei la nostra Pace.
Aiutaci a riconoscerTi in ognuno che incontriamo.
Aiuta il nostro cuore a passare nel Tuo Cuore che,
unito al Padre, è aperto a ogni uomo, a ogni creatura
nell'alito vivificante dello Spirito Santo.

Aiuta gli occhi del nostro cuore a riconoscerTi
sempre nel volto di chi gioisce e di chi piange,
di chi ha successo nella vita e di chi, stanco e
deluso, si scoraggia e deprime.

Aiutaci a credere che la Tua pace può abbattere
il reticolato delle nostre diffidenze e discordie,
può fiorire anche nelle aride sabbie dei nostri
egoismi scoperchiati dalla tua Parola e vinti
dalla Tua grazia.

Se arriveremo insieme a tanti fratelli e sorelle
da Te pacificati, noi lo sappiamo: Tu ci
spalancherai la porta della pace e della gioia
senza fine.

(Comunità dell'Eremo San Biagio)

mercoledì 9 ottobre 2013

853 - INCONTRO IN PREPARAZIONE DEL CONVEGNO MISSIONARIO


 

Nell’ambito del Convegno Missionario Diocesano, la zona di Milano dei decanati, Forlanini, Turro ,Vittoria-Romana, Centro Storico, Lambrate, Città Studi, Venezia organizza il giorno 11 ottobre alle ore 20,45 una serata sul tema dell’alterità.

giovedì 3 ottobre 2013

852 - NOVENA E PREGHIERA A SAN FRANCESCO

Basilica superiore di Assisi

Santo d'Assisi, d'Italia e del mondo, che tanto ti prodigasti nella tua vita perché, superata ogni divisione e discordia, gli uomini si riconoscessero fratelli, dona anche a noi la capacità di mpegnarci a cercare sempre in tutti i nostri fratelli le cose che ci uniscono. Gloria

Vero cantore di Dio nel suo creato, che sapesti farti voce di ogni essere ed esaltare il Signore in tutte le sue opere, fa' che sappiamo sempre accostarci con rispetto e amore ad ogni creatura e per ammirare in essa le meraviglie di Cristo. Gloria.

Perfetto testimone della fede cristiana che, zelante del regno di Dio, con parole semplici sapesti avvicinare anche chi era lontano, aiutaci a trovare sempre le parole opportune per annunciare Cristo con franchezza e semplicità. Gloria.

Sposo fedele di madonna Povertà, che scegliesti sull'esempio di Cristo Signore come unica compagna della tua vita, concedi anche a noi di condurre una vita semplice e aperta alla condivisione con gli ultimi, gli emarginati e i sofferenti di questo nostro difficile tempo. Gloria.

Uomo fatto preghiera, patrono d'Italia, che appartieni non solo ad Assisi ma a tutta l'umanità e con la testimonianza evangelica spingi potentemente a servire la giustizia e la pace, fa' che i tuoi figli e i tuoi devoti sappiano rispondere alle sfide di questo mondo con la mansuetudine e la coerenza di chi segue il vangelo di Cristo. Gloria.

Tu, che hai avvicinato il Cristo alla tua epoca, aiutaci ad avvicinare Cristo alla nostra.
Aiutaci! Questi tempi attendono Cristo con grandissima ansia, benché molti uomini della nostra epoca non se ne rendano conto.
Aiutaci, San Francesco d'Assisi, ad avvicinare alla Chiesa e al mondo di oggi il Cristo.
Tu, che hai portato nel tuo cuore le vicissitudini dei tuoi contemporanei, aiutaci col cuore vicino al cuore del Redentore ad abbracciare le vicende degli uomini della nostra epoca, i difficili problemi sociali, economici, politici, i problemi della cultura e della civiltà contemporanea, tutte le sofferenze dell'uomo di oggi, i suoi dubbi, le sue negazioni, i suoi sbandamenti, le sue tensioni, i suoi complessi, le sue inquietudini . . .
Aiutaci a tradurre tutto ciò in semplice e futtifero linguaggio del Vangelo. Aiutaci a risolvere tutto in chiave evangelica, affinché Cristo stesso possa essere "Via - Verità - Vita" per l'uomo del nostro tempo. AMEN.

851 - VITA DI SAN FRANCESCO D'ASSISI

San Francesco - Affresco Santa Maria degli Angeli
San Francesco d'Assisi nacque ad Assisi nel 1182 ca. e morì nel 1226. Giovanni Francesco Bernardone, figlio di un ricco mercante di stoffe, istruito in latino, in francese, e nella lingua e letteratura provenzale, condusse da giovane una vita spensierata e mondana; partecipò alla guerra tra Assisi e Perugia, e venne tenuto prigioniero per più di un anno, durante il quale patì per una grave malattia che lo avrebbe indotto a mutare radicalmente lo stile di vita: tornato ad Assisi nel 1205, Francesco si dedicò infatti a opere di carità tra i lebbrosi e cominciò a impegnarsi nel restauro di edifici di culto in rovina, dopo aver avuto una visione di san Damiano d'Assisi che gli ordinava di restaurare la chiesa a lui dedicata.
Il padre di Francesco, adirato per i mutamenti nella personalità del figlio e per le sue cospicue offerte, lo diseredò; Francesco si spogliò allora dei suoi ricchi abiti dinanzi al vescovo di Assisi, eletto da Francesco arbitro della loro controversia. Dedicò i tre anni seguenti alla cura dei poveri e dei lebbrosi nei boschi del monte Subasio. Nella cappella di Santa Maria degli Angeli, nel 1208, un giorno, durante la Messa, ricevette l'invito a uscire nel mondo e, secondo il testo del Vangelo di Matteo (10:5-14), a privarsi di tutto per fare del bene ovunque.
Tornato ad Assisi l'anno stesso, Francesco iniziò la sua predicazione, raggruppando intorno a sé dodici seguaci che divennero i primi confratelli del suo ordine (poi denominato primo ordine) ed elessero Francesco loro superiore, scegliendo la loro prima sede nella chiesetta della Porziuncola. Nel 1210 l'ordine venne riconosciuto da papa Innocenzo III; nel 1212 anche Chiara d'Assisi prese l'abito monastico, istituendo il secondo ordine francescano, detto delle clarisse. Intorno al 1212, dopo aver predicato in varie regioni italiane, Francesco partì per la Terra Santa, ma un naufragio lo costrinse a tornare, e altri problemi gli impedirono di diffondere la sua opera missionaria in Spagna, dove intendeva fare proseliti tra i mori.
Nel 1219 si recò in Egitto, dove predicò davanti al sultano, senza però riuscire a convertirlo, poi si recò in Terra Santa, rimanendovi fino al 1220; al suo ritorno, trovò dissenso tra i frati e si dimise dall'incarico di superiore, dedicandosi a quello che sarebbe stato il terzo ordine dei francescani, i terziari. Ritiratosi sul monte della Verna nel settembre 1224, dopo 40 giorni di digiuno e sofferenza affrontati con gioia, ricevette le stigmate, i segni della crocifissione, sul cui aspetto, tuttavia, le fonti non concordano.
Francesco venne portato ad Assisi, dove rimase per anni segnato dalla sofferenza fisica e da una cecità quasi totale, che non indebolì tuttavia quell'amore per Dio e per la creazione espresso nel Cantico di frate Sole, probabilmente composto ad Assisi nel 1225; in esso il Sole e la natura sono lodati come fratelli e sorelle, ed è contenuto l'episodio in cui il santo predica agli uccelli. Francesco, che è patrono d'Italia, venne canonizzato nel 1228 da papa Gregorio IX. Viene sovente rappresentato nell'iconografia tradizionale nell'atto di predicare agli animali o con le stigmate.http://www.san-francesco.it/assisi.asp