Parrocchia S. Gerolamo Emiliani di Milano - Blog

Il Blog "Insieme per..." vuole proporre spunti di riflessione e di condivisione per costruire insieme e fare crescere la comunità della parrocchia di San Gerolamo Emiliani di Milano, contribuendo alla diffusione del messaggio evangelico.

sabato 18 maggio 2013

810 - DOMENICA DI PENTECOSTE

La preghiera liturgica raccolta nel formulario della Messa “della Vigilia” e in quello della Messa “nel giorno”, ci svela la grandezza dell’evento salvifico celebrato nell’odierna solennità «che, nel suo numero sacro e profetico (cioè il cinquantesimo giorno di Pasqua), ricorda arcanamente la raggiunta pienezza del mistero pasquale» (Prefazio, Messa “nel giorno”) ossia contiene, esprime e rende attiva l’inesauribile ricchezza dell’opera salvifica realizzata dal Signore con la sua morte in Croce, la sua Risurrezione e Ascensione alla destra di Dio. È ciò che leggiamo nel Prefazio della Messa “della Vigilia” che vede, nell’effusione dello Spirito Santo, la distribuzione dei doni della grazia divina e nei quali si può anzitutto riconoscere l’economia sacramentale con al vertice i sacramenti pasquali del Battesimo e dell’Eucaristia. Doni che, anticipando ai fedeli «le primizie dell’eredità eterna che sono chiamati a condividere con Cristo redentore», li rende certi di «incontrarsi con lui nella gloria» in quanto, in tali doni di grazia, «l’esperienza dello Spirito è più inebriante e più viva». Il Prefazio della Messa “nel giorno”, dal canto suo, intende magnificare l’estensione all’intera umanità della grazia propria della Pentecoste vedendo in essa, alla luce del racconto biblico della torre di Babele (Genesi 11,1-9), proclamato nella Messa “della Vigilia”, la ricomposizione in unità della stessa umanità dalla «confusione che la superbia aveva portato agli uomini». Ricomposizione che, con allusione al racconto degli Atti degli apostoli (2,1-11), letto nella Messa “nel giorno”, è segnata dall’irruzione dello Spirito significato dal «fragore improvviso» e grazie al quale gli Apostoli «accolgono la professione di un’unica fede e, con diversi linguaggi, a tutte le genti annunziano la gloria del vangelo di salvezza». Annunzio destinato a far sì che «i popoli dispersi si raccolgano e le diverse lingue si uniscano a proclamare la gloria del nome di Dio Padre» formando l’unico suo popolo santo (Orazione A Conclusione della Liturgia della Parola. Messa “nel giorno”).
Nel raduno eucaristico, specialmente domenicale, la Chiesa sulla quale aleggia in permanenza lo Spirito Santo promesso dal Signore prima di lasciare questo mondo, è invitata a un’esperienza sempre più profonda dello Spirito e a riconoscerne la misteriosa presenza e la multiforme attività. È lui, infatti, ad attivare la presenza reale del Signore e del suo universale mistero di salvezza trasformando il pane e il vino nel suo Corpo offerto e nel suo Sangue versato come segno ultimo del suo amore al Padre e del suo amore per l’intera umanità. È sempre lo Spirito Santo a rendere concreto nei fedeli ciò che Gesù ha detto a proposito del suo essere “nel” Padre e, dunque, della nostra partecipazione “in” lui alla comunione con Dio (cfr. Giovanni 14,20, Messa “nel giorno”). Ed è ancora lo Spirito a fare dei molti che mangiano dello stesso pane e bevono allo stesso calice, «un solo Corpo»; la Chiesa, come segno dell’unità di tutte le Genti nell’unico Corpo di Cristo. È lo Spirito Santo a donarci la grazia di udire, nelle Scritture, la viva voce del Signore e a porre in noi doni e carismi i più diversi perché concorriamo a rendere più bella la Chiesa e a edificarla da tutte le genti (cfr. 1 Corinzi 12,4ss., Messa “nel giorno”). È lo Spirito Santo ad aprire il nostro cuore e la nostra umana intelligenza al dono della fede che ci fa esclamare «Gesù è il Signore» (v.3), consegnando ogni nostra attesa, ogni nostra speranza e l’intera nostra vita a lui solo. 
A. Fusi