Parrocchia S. Gerolamo Emiliani di Milano - Blog

Il Blog "Insieme per..." vuole proporre spunti di riflessione e di condivisione per costruire insieme e fare crescere la comunità della parrocchia di San Gerolamo Emiliani di Milano, contribuendo alla diffusione del messaggio evangelico.

lunedì 9 gennaio 2012

640 - “ALZATI E RIVESTITI DI LUCE” - 2 -

Una comunità di poveri
Nei periodi difficili e di passaggio a imperversare sono spesso l’egoismo e l’ingiustizia. Se durante l’esilio Israele era servo del Signore, ora, nel dopo-esilio, sembra che i servitori di Dio – coloro cioè che lo amano e sono giusti con il prossimo - siano emarginati da quegli altri israeliti che, nel frattempo, sono diventati potenti in Gerusalemme. E in un simile contesto la restaurazione promessa, ossia la rigenerazione morale e religiosa del popolo, si avvia sì, ma con grande difficoltà, trovando ostacolo nell’esperienza del peccato.
Eppure anche la situazione di indigenza materiale può sprigionare degli aspetti positivi. Questo accade quando c’è la consapevolezza che Dio sta vicino all’uomo dal cuore contrito e umile (cfr Isaia 57,15). Così il profeta rilegge il contenuto e il senso della propria vocazione nei termini di un’unzione dello Spirito per proclamare la buona novella ai poveri, ai cuori feriti, alle persone afflitte (cfr Isaia 61,1‑3).
Al momento della nascita di Gesù la crisi spinge Israele a riscoprire le attese più profonde, quelle religiose: se da una parte la crisi smaschera la durezza di cuore di Erode e dei sacerdoti suoi alleati, dall’altra parte mette in luce la vitalità di una comunità rinnovata, proprio a partire dai Magi venuti dall’Oriente per adorare il Re dei Giudei e sua Madre (cfr Matteo 2,1-12).
E ciò è eloquente anche per noi nel momento di crisi e di travaglio che stiamo attraversando: è un periodo che deve essere valutato non solo in base al calo dei consumi e in forza esclusivamente della legge del mercato economico. In realtà, l’essere più poveri materialmente può divenire un’occasione - faticosa ma feconda - per riscoprire che cosa significhi diventare poveri nello spirito e per renderci operosamente attenti all’immensa schiera di poveri che noi stessi abbiamo creato a causa della nostra egoistica ricchezza.
In sintesi ci è chiesto di guardare alla condiscendenza di Dio nei riguardi di tutti: egli si è fatto uomo come noi per arricchirci della sua povertà. Come scrive sant’Ambrogio: “La vocazione simultanea tanto del povero quanto del ricco ci provoca in qualche modo a sentimenti di umiltà e di uguaglianza. L’identica grazia raggiunga l’uno e l’altro, perché anche il Signore divenne povero da ricco che era, per essere lo stesso Salvatore sia dei poveri sia dei ricchi” (cfr Vespri del lunedì prima dell’Epifania).
Cardinale Dionigi Tettamanzi, 6 gennaio 2012