Parrocchia S. Gerolamo Emiliani di Milano - Blog

Il Blog "Insieme per..." vuole proporre spunti di riflessione e di condivisione per costruire insieme e fare crescere la comunità della parrocchia di San Gerolamo Emiliani di Milano, contribuendo alla diffusione del messaggio evangelico.

sabato 22 ottobre 2011

605 - TESTIMONIANZA DALLA TANZANIA

Un pomeriggio, insieme a due compagne, anche loro appena maggiorenni, ho capito quanto poco sapessi del mondo, quando ci fosse da conoscere, da vedere, ma soprattutto, ora, posso dire da comprendere: così è cominciato il nostro safari in Africa. Siamo partite come volontarie, per stare un mese al Villaggio della Gioia, al “kijiji cha furaha”, situato alla periferia di Dar Es Salaam, di fronte all’isola di Zanzibar. La grande piaga della Tanzanìa è il virus dell’Aids/Hiv, che ogni anno strappa alla vita migliaia di africani e lascia altrettanti bambini orfani, abbandonati a soccombere in un’indicibile miseria. Ebbene, padre Fulgenzio Cortesi, sacerdote passionista, ha fondato qui una piccola oasi felice, che ogni anno, grazie all’aiuto di tanti volontari cresce sempre di più, e oggi accoglie centinaia di bambini offrendo loro la speranza di un futuro migliore grazie all’amore e all’istruzione che ricevono.Il villaggio della Gioia è nato come casa famiglia, e a occuparsi dei bambini, oltre al “Baba”- papà in swahili- soprannominato così padre Fulgenzio, vi sono le mamme degli orfani, un nuovo ordine di suore fondato dallo stesso Cortesi, e le “Aunty”, così chiamate delle giovani signore africane che sono un po’ le “tate” di tutti questi bimbi!Tutti i “figli” di padre Fulgenzio frequentano la scuola inglese del villaggio, e vi è l’idea di fondare delle scuole professionali che accompagnino gli studenti anche negli studi universitari. Sappiamo, infatti, che il grande sogno del Baba è che un giorno, uno di questi bambini possa diventare il presidente della Tanzanìa, realizzando per tutto il paese, la piccola-grande opera del kijiji cha Furaha!Tornando al nostro volontariato:cosa facevano dei giovani del ricco occidente nel cuore dell’Africa nera? Nulla di straordinario,nulla che non potesse essere sopportato senza un grande sorriso. Ogni cosa per noi era una novità,con i suoi pro e i suoi contro: ma l’entusiasmo e la gioia che ci hanno travolto, sin dal primo momento vissuto in Terra Africana, ci hanno dato la forza di vivere in pieno quest’esperienza, assaporando una felicità per noi del tutto nuova. Ci svegliavamo all’alba, lavoravamo nei campi, tagliavamo la legna,andavamo a prendere l’acqua al pozzo, ma tutto “pole pole”- piano piano e “hakuna matata”- nessun problema, queste cose ci ripeteva la gente del posto sempre sorridente. Ecco, la cosa più straordinaria dell’ Africa, che più ci ha colpito e ha lasciato un segno indelebile nel nostro cuore e nella nostra memoria, è il sorriso meraviglioso di quelle persone spensierate, sempre allegre, appagate. Il sorriso di quei bambini, perle dell’ Africa nera. Al contrario di noi, che vivendo nel lusso del primo mondo, ignari di cosa sia veramente la miseria, desiderando sempre di più, non sapendo cosa voglia dire accontentarsi, camminiamo imbronciati per le nostre strade, nemmeno immaginando quanto valore possa avere un semplice sorriso. E tornate in Italia, abbiamo conosciuto il mal d’Africa, come dice P. Rumiz, tratto da “ Il bene ostinato” : “Persino la casa di famiglia non era più quella di prima:gli spazi sembravano compressi;la gente per strada musona.Venivamo da un mondo di poverissimi col sorriso, ci ritrovammo di colpo in una civiltà di ricchi depressi. Un paese di matti, cupi, frettolosi, tremendamente soli e con pochi bambini accanto. Ma la cosa che più mi impressionò di più furono le carrozzine, aggeggi costosissimi costruiti al solo scopo di tenere il bambino lontano dalla mamma...." .
Posso dire che il villaggio della gioia è davvero un’oasi felice, non solo per quei bambini, ma anche, e soprattutto, per tutti coloro che hanno voglia di riflettere, di mettersi in gioco e di trovare la felicità.
Abbiamo trovato un meraviglioso gruppo di tanti giovani entusiasti,tutti italiani, perché all’estero è ancora poco conosciuto questo onlus. Ma c’erano volontari di tutte le età, addirittura una coppia volenterosissima di 72 anni e lavori per tutti!
Abbiamo vissuto per un mese come una grande famiglia, ma avendo anche il tempo per ritagliarci il nostro spazio e organizzare bellissime gite, che per quanto brevi, senz’altro spettacolari!
Nei giorni trascorsi in Africa abbiamo imparato a riflettere, a osservare e a non giudicare, a confrontarci con una cultura molto diversa dalla nostra, assaporandola nel massimo rispetto. Abbiamo toccato con mano cosa significa essere poveri e non avere quei beni che riteniamo essenziali: a partire dalla mancanza dell’acqua, della corrente elettrica, accontentandoci di cibo frugale, fino ai semplici vizi, e proprio nella mancanza di questi ultimi, ci siamo rese conto con quanta leggerezza e superficialità, soddisfiamo di solito i nostri sfizi.
A noi è servito attraversare l’oceano, essere catapultate in una drammatica realtà, per comprendere a fondo che i confini del mondo non sono quelli della nostra quotidianità, che basta poco per fare del bene e donare felicità. Spero che con la nostra vivida testimonianza, possiate anche voi godere in parte di ciò che ci ha donato questa meravigliosa esperienza.
Invito tutti a riflettere anche su queste parole, che ho letto sulla porta del “nostro” villaggio:
Conoscono la verità ma essa è sepolta sotto uno strato aromatico di materialismo, interesse, insicurezza e paura.Possiedono inoltre una cosa chiamata glassa.Ciò sembrerebbe indicare che sprecano quasi tutta la vita assaggiando esperienze superficiali, artificiali ed effimere, inseguendo progetti dall'aspetto gradevole e dedicando pochissimi secondi dell'esistenza allo sviluppo del loro essere eterno.Non giudichiamo i Mutanti. Preghiamo per loro.Preghiamo perché esaminino con attenzione le loro azioni e i loro valori, e imparino, prima che sia troppo tardi, che tutte le esistenze sono una soltanto. Preghiamo perché smettano di distruggere la terra e di distruggersi fra loro. Preghiamo perché ci siano abbastanza Mutanti prossimi a manifestarsi per cambiare le cose…..". Anziano Cigno Reale Nero
Per saperne di più : www.ilvillaggiodellagioia.it
(Liyenne)