Parrocchia S. Gerolamo Emiliani di Milano - Blog

Il Blog "Insieme per..." vuole proporre spunti di riflessione e di condivisione per costruire insieme e fare crescere la comunità della parrocchia di San Gerolamo Emiliani di Milano, contribuendo alla diffusione del messaggio evangelico.

sabato 10 luglio 2010

349 - L'ASSEMBLEA DI SICHEM

Chi fu convocato da Giosuè a Sichem?

Giosuè, capo carismatico, eletto da Dio, successore immediato di Mosè, radunò tutte le tribù di Israele nella pianura presso le due montagne di Ebal e Garizim.

Sichem è un luogo celebre dell’antichità, ricco di ricordi, di tradizioni per tutto il popolo di Israele.

Nel versetto 1 del capitolo 24 si legge che “Giosuè radunò tutte le tribù … e convocò gli anziani…” . Perché questa differenza di verbi?

Il verbo ebraico, che traduciamo con radunare, significa “raccogliere”, “mietere” mettere insieme una grande massa; il verbo ebraico che traduciamo con convocare, significa “gridare”, “chiamare per nome gridando”. È il verbo usato per le grandi chiamate bibliche.

Abbiamo quindi nel primo versetto un raduno che riguarda tutti e una convocazione più specifica, più personale, che riguarda quattro categorie di persone: gli anziani, i capi, i giudici, gli scribi. Nel linguaggio nostro potremmo dire: i responsabili legislativi, quelli giudiziari, burocratici e culturali.

Tutto il popolo è presente, però è convocato vicino a Giosuè per rappresentanza.

È facile immaginare la scena: il popolo sta dietro, nell’accampamento, e gli anziani, i capi, i giudici, gli scribi, si avvicinano ascoltano direttamente il discorso di Giosuè.

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Chi è convocato oggi?

Ciascuno deve rispondere: sono convocato io personalmente, convocato e non semplicemente radunato. È facile andare una volta tanto ad un raduno, andare una sera alla veglia missionaria o alla marcia della pace.

Ma la convocazione richiede ascolto e risposta. Ascolto per capire a fondo la nostra identità e risposta attraverso la proclamazione della nostra fedeltà.

Vi affido alcune domande per la riflessione:

- mi sento di lasciarmi convocare? Non radunare una volta tanto, ma convocare con perseveranza, lasciandomi convocare per una responsabilità, per un ascolto e per una risposta?

- quali sono le mie resistenze a lasciarmi convocare? Che cosa sento dentro di me? Sento pigrizia, stanchezza, svogliatezza? Talora queste cose nascondono la paura di impegnarsi, la tristezza di chi non vuole gustare la gioia del vangelo.

(Cardinale Carlo Maria Martini, Scuola della Parola 1988/89)