Parrocchia S. Gerolamo Emiliani di Milano - Blog

Il Blog "Insieme per..." vuole proporre spunti di riflessione e di condivisione per costruire insieme e fare crescere la comunità della parrocchia di San Gerolamo Emiliani di Milano, contribuendo alla diffusione del messaggio evangelico.

venerdì 21 maggio 2010

318 - GESU' PROMETTE IL PARACLITO

Giotto, Pentecoste, Cappella degli Scrovegni

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi».

Risalta, nel testo evangelico, la promessa fatta da Gesù che sta per lasciare questo mondo e tornare al Padre, di ottenere da lui l’invio di “un altro Paràclito” (v 16), allusione allo Spirito Santo effuso dal Signore crocifisso e risorto come “il dono” della sua Pasqua. Come dice il termine Paràclito, lo Spirito viene donato con il compito di stare per sempre con la comunità dei discepoli (v 16) e, dunque, di assisterla e di proteggerla. Essendo inoltre lo “Spirito della verità” (v 17) ha pure il compito di tenere viva la Parola di rivelazione e di attualizzare l’opera salvifica compiuta da Gesù nella sua Pasqua. Il Signore, però, sembra legare l’invio dello Spirito Paràclito all’effettiva testimonianza di amore che egli si attende dalla sua comunità e che consiste nell’osservanza dei suoi comandamenti (v 15) tutti riassunti, come sappiamo, nel precetto dell’amore vicendevole. La Chiesa, la comunità del Signore, unita nella carità è il luogo dove dimora e agisce lo Spirito dono del Signore risorto. (Alberto Fusi)

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È veramente cosa buona e giusta renderti grazie, o Dio di infinita potenza, e allietarci in questo giorno solenne, che, nel numero sacro e profetico, ricorda arcanamente la raggiunta pienezza del mistero pasquale. Oggi la confusione che la superbia aveva portato agli uomini è ricomposta in unità dallo Spirito Santo. Oggi gli apostoli, al fragore improvviso che viene dal cielo, accolgono la professione di un’unica fede e, con diversi linguaggi, a tutte le genti annunziano la gloria del tuo Vangelo di salvezza. Per questa effusione dello Spirito esulta la Chiesa, ardente di riconoscenza e d’amore, e, unendo la sua voce di sposa al coro senza fine del cielo, eleva a te, o Padre, con tutte le creature felici il suo inno di lode.