Parrocchia S. Gerolamo Emiliani di Milano - Blog

Il Blog "Insieme per..." vuole proporre spunti di riflessione e di condivisione per costruire insieme e fare crescere la comunità della parrocchia di San Gerolamo Emiliani di Milano, contribuendo alla diffusione del messaggio evangelico.

lunedì 2 novembre 2009

145 - SAN CARLO NELL'ARTE

Un appuntamento che si ripete ogni anno,ma solo in occasione della festa di san Carlo Borromeo: tra le navate della cattedrale vengono appese le grandi tele che illustrano la vita, e i miracoli, del vescovo milanese. Autentici, bellissimi capolavori della pittura lombarda del primo Seicento.

Due sono le serie dei grandi quadri ambrosiani. Il primo ciclo pittorico è riferito ai Fatti della vita del beato Carlo, e consta di 28 teleri di notevoli dimensioni (sei metri di base per qusi cinque di altezza), realizzati a tempera forte e dovuti al pennello di celebri maestri del Seicento. Il secondo, invece, ha per oggetto i Miracoli di san Carlo , e comprende altrettante tele, di minore grandezza rispetto al primo ciclo ma non di minore importanza, e in buona parte opera dei medesimi artisti. L'insieme dei dipinti rappresenta quindi una grandiosa rassegna della pittura manierista lombarda.

Mentre dunque laici e religiosi sollecitavano l'avvio del processo di canonizzazione del Borromeo, nel settembre del 1602 la Fabbrica del Duomo decise di rendere un eccezionale omaggio alla memoria di Carlo con una serie di dipinti imponenti che raccontassero gli episodi salienti della sua esistenza. Tale memoria, secondo canoni estetici già chiariti dall'arcivescovo Federico Borromeo, doveva mirare all'espressione degli affetti con commozione ma anche con decoro, rispettando soprattutto l'esattezza storica dei fatti rappresentati.
Per quanto riguarda i soggetti dei singoli quadri, fin dall'inizio venne prediletto il tema dell'azione di Carlo durante la peste, sublime prova di umiltà, carità e responsabilità. E alle medesime qualità evangeliche fanno riferimento anche le tele che rappresentano il santo vescovo rinunciare a titoli e rendite, distribuendo ai bisognosi i propri beni, nonchè quelle che evidenziano quel suo stile di vita estremamente sobrio ed ascetico.

di Luca Frigerio