Parrocchia S. Gerolamo Emiliani di Milano - Blog

Il Blog "Insieme per..." vuole proporre spunti di riflessione e di condivisione per costruire insieme e fare crescere la comunità della parrocchia di San Gerolamo Emiliani di Milano, contribuendo alla diffusione del messaggio evangelico.

domenica 25 ottobre 2009

135 - QUINTA SETTIMANA DELL'OTTOBRE MISSIONARIO

La Quinta settimana conclude l’Ottobre Missionario proponendo il tema del Ringraziamento, doveroso al termine di qualsiasi percorso di vita.

.

Mons. Giorgio Bertin, Amministratore apostolico di Mogadiscio, ci presenta brevemente la figura di Annalena Tonelli che spese tutta la sua vita accanto agli ultimi, in Somala, in risposta al comandamento di quel Dio che, in un’ostia consacrata, recò sempre con sé, come Manna celeste, nel deserto della povertà e della disperazione.

.

“Io ho vissuto con i santi” (…) Annalena Tonelli, l’avvocato che ha fatto il medico, era un gigante. Lo si percepiva dallo sguardo e dalla determinazione. Aveva trovato nell’amore a Dio e agli ultimi la ragione della sua vita di sacrificio. E’ vissuta nascosta al grande mondo. Quasi niente si sapeva della sua attività a favore dei malati di tubercolosi, degli handicappati e degli orfani, dei malati mentali e delle donne mutilate. Meno ancora si sapeva della fede solida che ne ha ispirato la vita, dell’Eucaristia che portava nel taschino. Annalena voleva “gridare il Vangelo con la vita”, sulla scia di Charles de Foucauld. Proprio perché regalata a Dio e ai più poveri tra i poveri, amava ripetere che la sua era “la miglior vita possibile”».

Annalena è stata uccisa a Borama, la sera del 5 ottobre 2003, dopo 35 anni di gratuità. E’ stata uccisa a due passi dal piccolo ospedale che aveva creato nel Nord del paese per la cura della tubercolosi.

Su Annalena Mons. Bertin si lascia andare a qualche confidenza in più e dice: “Ricordo che già nel 1971 ottenne da un Vescovo del Kenya il privilegio di tenere con sé l’Eucaristia. Più tardi, il mio predecessore a Mogadiscio, Mons. Colombo, le concesse lo stesso privilegio. Un Padre andava di tanto in tanto da lei per celebrare la Messa. Lo stesso feci pure io quando diventai Amministratore apostolico. L’ultima Messa che celebrai con lei fu nell’agosto 2003 a Borama. Al termine della Messa – eravamo solo io e lei – cambiai l’ostia consacrata precedente, e le lasciai in un purificatoio una parte dell’ostia grande con la quale avevamo celebrato la Messa”. E aggiunge: “Quell’ostia fu ritrovata qualche settimana dopo l’uccisione di Annalena, da Padre Sandro, mio Vicario generale a Gibuti. Dopo attenta ricerca, la trovò dentro un armadio, in un sacchetto di pelle morbida, insieme ad una croce francescana. All’interno di un purificatoio c’era metà dell’ostia consacrata, proprio quella che le avevo lasciato”. L’Eucaristia le dava grande serenità e le faceva dire: “Di là c’è Lui. E da quando sono qui al tavolino la sua voce non mi ha mai lasciato. Ormai la conosco a memoria perché la porto scritta nel cuore. Niente è più importante della preghiera. Conosco la sua voce meglio della mia, meglio dei miei pensieri. Mi riempie di una certezza di Paradiso e di un’ansia insopprimibile di rimanervi, ma anche quella ben chiara inquietudine della sofferenza del mondo e del comandamento unico di calarcisi dentro e di amarlo con una forza disperata”.

(Lorenzo Piva, Somalia: il sangue dei martiri feconda la terra, Intervista a Mons. Bertin, Amministratore apostolico di Mogadiscio, in Popoli e Missione, marzo 2007, pp. 8-9)

.

invia una mail di commento - scrivi a p.gigiba@gmail.com