Parrocchia S. Gerolamo Emiliani di Milano - Blog

Il Blog "Insieme per..." vuole proporre spunti di riflessione e di condivisione per costruire insieme e fare crescere la comunità della parrocchia di San Gerolamo Emiliani di Milano, contribuendo alla diffusione del messaggio evangelico.

venerdì 16 ottobre 2009

126 - DEDICAZIONE DELLA CHIESA CATTEDRALE – 18 OTTOBRE 2009

L’annuale celebrazione della Dedicazione del Duomo di Milano, "chiesa madre di tutti i fedeli ambrosiani" ripresenta, nel segno esteriore del Duomo, il "mistero" della Chiesa, vale a dire della comunità dei credenti che in esso si raduna e che, in tutta verità, è designata "tempio di Dio" dove abita lo Spirito Santo (cfr Epistola: 1Corinzi 3,17). La presente celebrazione, inoltre, stimola la Chiesa a ricercare e a riconoscere nel mistero pasquale dell’amore del Signore crocifisso, risorto, datore dello Spirito, la sua stessa origine e il segreto della "sua arcana grandezza" (Prefazio).

L’immagine della città "forte", splendida, e al sicuro sotto la protezione di Dio proviene, come subito vedremo, dalla Scrittura. Nella Lettura profetica è riferita a Gerusalemme considerata, però, in una prospettiva che la supera, essendo destinata ad aprire le sue porte e a far entrare "una nazione giusta che si mantiene fedele" al Signore Dio (cfr Isaia 26,1-2). È ciò che la Lettura proposta come alternativa e presa dal libro dell’Apocalisse, vede avverarsi nella "città santa" "che scende la Cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio", ovvero nella "sposa dell’Agnello", la Chiesa (Apocalisse 21,9-10).

Il brano evangelico poi, preso dal capitolo 10 di Giovanni che riporta l’ultima controversia pubblica di Gesù con i Giudei ambientata, non a caso, nel Tempio di Gerusalemme, illumina ulteriormente il mistero della Chiesa che, stando alla parola apostolica, realizza tutto ciò che rappresenta e contiene l’immagine vetero-testamentaria del Tempio (cfr Epistola: 1Corinzi 3,16-17). In essa, dunque, Gesù ama stare e "passeggiare" (cfr Giovanni 10,23) e si trova perfettamente a suo agio in quanto la Chiesa è la "casa" del suo Padre! Non a caso, Gesù rivela, proprio nel Tempio, la sua identità definita in base alla sua relazione "unica" con Dio: "Io e il Padre siamo una cosa sola" (v 30). La Chiesa, pertanto, è il luogo dove viene proclamata incessantemente e a tutti, la fede nel Signore Gesù riconosciuto sì come il Messia che realizza la divina promessa, ma riconosciuto soprattutto come il Figlio di Dio che compie le "opere" stesse di Dio (cfr v 25).

In Gesù che guarisce lo storpio, che dà la vista al cieco, che risuscita i morti, che manda "assolta" la peccatrice, la Chiesa, riconosce all’opera nel mondo l’azione salvifica di Dio. Chi ne accoglie l’annunzio con fede viene ammesso a far parte del "gregge" del Signore come la Chiesa impara a comprendersi e a valutarsi. "Gregge" che sperimenta la premura amorosa del suo Signore e Pastore che nei santi misteri, con al centro l’Eucaristia, offre e dona la sua stessa vita, insegnando ai suoi a "seguirlo", a porsi cioè sulle sue orme, assumendone gli atteggiamenti e i sentimenti di filiale adesione al volere di Dio e di donazione per i fratelli.

La Chiesa comprende, così, di ricevere dal Signore quei beni imperituri che sono il dono "della vita eterna", della comunione cioè d’amore con Lui che preserva dalla "morte eterna" ossia dalla "perdizione" o "dannazione". Per questo la Chiesa procede sicura tra le prove e le avversità dei tempi, sapendo che il Signore la tiene nella sua mano e dunque la custodisce con l’invincibile potenza dispiegata nella sua Pasqua.

Con la rinnovata consapevolezza di fede stupita e ammirata che l’ascolto delle divine Scritture ha ravvivato nei nostri cuori, guardiamo oggi alla nostra Chiesa Cattedrale, al nostro Duomo, segno visibile dell’invisibile mistero che è la Chiesa stabilita dal Signore nel nostro territorio come città "forte" e "santa", come città che attira per la sua insuperabile bellezza e splendore che è l’Amore su cui è fondata. Città che spalanca le sue porte in ogni direzione perché chiunque possa trovarvi libero accesso e, così, divenire "cittadino" della santa città di Dio; Tempio nel quale è resa a Dio quell’adorazione "in spirito e verità" a Lui gradita; "gregge" che sente di dover comprendere l’intera umanità destinata da Dio a radunarsi attorno a un unico Pastore, il suo Figlio Gesù. (A. Fusi)

Letture: Is. 26,1.2-4.7-8; 54,12-14a; Sal 67; Epistola: 1Cor.3,9-17; Vangelo: Gv.10,22-30